Oppure ...
Anticamente la pesca del tonno (la mattanza)rappresentava per Favignana e per tutti i pescatori delle Isole Egadi la principale fonte di reddito, perché sostanzialmente l'isola, prima che essere un centro turistico, era ed è un borgo marinaro, che viveva esclusivamente di pesca, soprattutto del tonno.
La pesca del tonno viene individuata con il termine di mattanza, che deriva dal latino "mactare" il cui significato è, per l'appunto, "uccidere".
La Mattanza è tipo di pesca è molto crudele, perché i tonni, esemplari di oltre 100 kg. vengono pescati, anzi tirati a bordo, attraverso degli uncini di ferro, lasciando il mare intriso di sangue. Negli anni passati la mattanza è stata oggetto di accese critiche perché considerata crudele dagli animalisti, però, senza entrare nel merito della discussione, oggi la mattanza sta quasi scomparendo a causa della diminuzione dei tonni, che nel passato sono stati pescati anche in modo industriale ed i cui banchi venivano intercettati, molto prima che i tonni si avvicinassero alle coste.
L'ultima mattanza in Sicilia risale al 2007 proprio a Favignana, anche se negli ultimi anni si era trasformata, da attività prevalentemente commerciale ad evento folkloristico.
Infatti i turisti venivano imbarcati la mattina e portati nella zona dove avveniva la mattanza
lasciando in loro ricordi forti e vividi: antichi come questa terra.
Quando il tonno veniva pescato, esso veniva portato nella tonnara, che era uno stabilimento per la lavorazione del tonno. Oggi questo edificio, dopo 30 anni di assoluto abbandono, è stato acquistato dalla Regione Sicilia per oltre 10 milioni di euro per ristrutturarlo e farlo diventare un grande polo espositivo e culturale, dove alcuni volontari fanno da guida ai turisti nella memoria storica e culturale della tradizione della mattanza.
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