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MARETTIMO, RINASCE IL CASTELLO DI PUNTA TROIA

Recensita da Luca Sciacchitano il 29/04/2011

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È il simbolo di Marettimo e forse anche di tutto l'arcipelago delle Egadi. L'antico maniero si erge maestoso arroccato su un promontorio a Nord dell'isola, quasi fosse la sentinella del tratto di Mare che da Marettimo arrivo fino alle coste trapanesi. Dopo anni di degrado ed abbandono il Castello di Punta Troia è stato finalmente restaurato ed ai primi di maggio sarà inaugurato: ospiterà un museo e l'osservatorio dell'Area marina protetta delle Isole Egadi. Insomma, la fortezza diventerà un centro culturale nel cuore del Mediterraneo.

Il Castello si potrà visitare nei giorni 7 e 8 maggio, giorno della cerimonia inaugurale. Nei giorni a seguire sarà attivo il museo, che sarà completato entro l'inizio dell'estate. A breve nell'edificio sarà operativo anche l'Osservatorio della "foca monaca" dell'Area Marina Protetta mentre nella prossima stagione estiva saranno programmate delle iniziative culturali sulla storia del castello e delle Egadi e alcuni spettacoli teatrali e musicali.

Il Castello di Punta Troia è uno dei monumenti più antichi di Marettimo. Originariamente era una torre saracena. Attorno al 1140 Ruggero II, re di Sicilia, trasformò la torre in un vero castello. Dal promontorio di punta Troia sono passati davvero secoli di storia. Il sito, per un periodo, è stato anche un rifugio di pirati e corsari, quando i pochi abitanti dell'isola erano costretti a vivere in grotte. Marettimo cominciò ad essere popolare in pianta stabile alle fine del XVIII secolo, quando gli abitanti dell'isola lasciarono le grotte e cominciarono a costruire le loro casette di tufo. Con la Rivoluzione francese il "Real Castello del Maretimo" divenne un orrida prigione, soprattutto per prigionieri politici: nel 1793, il Castello contava ben 52 prigionieri politici, ammassati in una prigione ricavata in una vecchia cisterna detta "la Fossa". Le condizioni della prigione vennero descritte nelle sue Memorie da Guglielmo Pepe, che vi fu rinchiuso dal 1802 al 1803. Nel 1844 il re Ferdinando II, dopo averlo ispezionato, chiuse la prigione. Il castello ha ospitato anche la prima chiesa dell'isola, dedicata a Maria Santissima delle Grazie, unico luogo sino a quel momento in cui i marettimari potevano ricevere i sacramenti. La chiesa venne chiusa nel 1844, anno in cui il Castello cadde in rovina. Durante le guerre venne adibito a punto di avvistamento militare. Per un breve periodo ha ospitato anche una stazione telegrafica. Per quasi un secolo è poi rimasto abbandonato al suo destino, minacciando di crollare da un momento all'altro. Ma l'intervento dei mesi scorsi predisposto dal Comune di Favignana grazie ad un finanziamento dell'Unione europea ha permesso di salvare l'antica fortezza. Facendola finalmente rinascere.

Fonte: telesud3.com

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