Il percorso espositivo si articola in diverse stanze, ognuna delle quali è stata progettata per ingannare i sensi, però con divertimento.
Non c’è alcun intento psicologico negativo, che possa mandare in stress il visitatore, ma è un’esperienza, come dicevamo, assolutamente ludica con illusioni ottiche, ologrammi, caleidoscopi, riflessi imprevedibili e miraggi. In ciascuna stanza dell’itinerario proposto ci si può trovare con le leggi della gravità sovvertite oppure spazi che sembrano infiniti o ancora dove le persone assumono posizioni diverse con possibili perdite di equilibrio.
Come in un normale museo è possibile ammirare, installazioni, sculture e disegni che giocano con le illusioni ottiche, dove per ammirarle, bisogna accendere il cervello.
Una di queste è il famoso Vaso di Rubin, che consiste in una serie di ambigue figure bidimensionali sviluppate intorno al 1915 dallo psicologo danese Edgar Rubin.
Nella grafica si possono distinguere due profili neri su sfondo bianco oppure il disegno di un calice bianco su sfondo nero. Queste figure possono essere interpretate in diversi modi. E’ più facile, comunque, vedere che spiegare, ed è per questo che assolutamente consigliamo di visitare a Trapani, ma solo su prenotazione e col rispetto delle normative anticovid il Museo delle Illusioni.
I bambini al di sotto dei quattro anni non pagano, mentre gli animali non sono ammessi, non per cattiveria, ma la loro sensibilità può rimanervi turbata con inutili sofferenze.
(testi Giuseppe Puglia)