2) UNA PASSEGGIATA AL PORTICCIOLO
Per lasciarsi alle spalle ogni preoccupazione, il consiglio quasi sempre dato è quello di passeggiare. Qual miglior posto, dunque, se non il porticciolo di San Vito lo Capo. Un’esperienza sensoriale, soprattutto della vista, perché la visuale si concentra sulla grande e imponente figura di Monte Monaco. Ma anche olfattiva, con l’odore del mare che rincorre lo sciabordio delle onde sulle rocce sottostanti. I più camminatori potranno perfino raggiungere
il faro, il simbolo di San Vito Lo Capo, che al tramonto dà il meglio di sè.
3) VISITA ALLA TONNARA DEL SECCO
Ne abbiamo accennato prima e adesso approfondiamo. Durante le proprie migrazioni nel Mediterraneo, il tonno si ritrova a passare lungo tutta la costa trapanese. Questo è il motivo per cui diverse tonnare, anticamente, erano sorte lungo queste rotte migratorie. Indubbiamente la più famosa e produttiva era
quella dei Florio, sull’isola di Favignana. Ma anche tutte le altre località limitrofe avevano una propria tonnara per sfruttare questa manna ittica che giungeva periodicamente dal mare.
La tonnara di San Vito lo Capo si trova fuori città, in un punto in cui l’acqua era bassa e quindi il dispendio in termini di reti, meno oneroso. Entrò in funzione nel 1412 e rimase in attività fino al 1965 quando fu costretta a chiudere in seguito ad un calo della produzione.
Oggi purtroppo è un rudere abbandonato visitabile soltanto esternamente. Ciò nonostante una piccola visita, anche per contemplare i resti di un passato industriale scomparso, può valere la pena.
4) VISITA ALLA RISERVA DELLO ZINGARO
Tra San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo si estende
la Riserva Naturale dello Zingaro, un paradiso terrestre di straordinaria bellezza. Lunga sette chilometri, nella riserva vivono e nidificano diverse specie di rapaci. Lungo i sentieri, la vegetazione è ricca e rigogliosa grazie alla presenza di olivastri, mandorli, carrubbi ed enormi distese di palme nane e orchidee. Tante le cose da visitare: dalle calette con le escursioni in barca fino ad arrivare ai ben cinque piccoli musei che la costellano: il Museo della Manna,
il Museo dell’Intreccio, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo delle Attività Marinare e il Museo Naturalistico.
5) DEGUSTAZIONE DI SPECIALITA’ TIPICHE
Una rubrica di consigli di viaggio in Sicilia non può non concludersi con il consiglio più buono di tutti: mangiate e bevete!
Trattandosi di posto di mare, ovviamente consigliamo la degustazione del nostro pesce fresco e del celeberrimo cous cous. Quello che era un semplice piatto povero, fatto con semola e imbevuto con brodo di pesce, il cous cous è diventato il simbolo di un intero territorio che ha saputo trasformarlo in un vero e proprio business. Ogni settembre, infatti,
al cous cous viene dedicato addirittura un festival internazionale con concerti, cooking show, villaggi espositivi. Culture e popoli del Mediterraneo si incontrano sotto la bandiera del gusto e del buon mangiare.
E dopo pranzo non può mancare il “caldofreddo”, un´altra tipica delizia locale. Dentro un’ampia coppa di ceramica decorata viene inserita una morbida brioche imbevuta di liquore con sopra panna montata, gelato al vostro gusto preferito, cioccolata fusa e granella di nocciole. Una bomba calorica!
Ma in Sicilia, i veri eroi, sono quelli che riescono a mettersi a dieta.