Ritornando all’isola principale, Favignana è un borgo marinaro molto attrattivo, che negli ultimi anni ha saputo creare un’offerta turistica interessante centrata sulle bellezze del suo mare cristallino, che r
icade nella Riserva Naturale Isole Egadi, che con i suoi 53.992 ha di mare, costituisce l’area marina protetta più estesa d’Europa.
Partiamo subito con il primo consiglio: appena mettete piede in una delle Isole Egadi,
la prima cosa da fare è tuffarvi in mare e siccome dalle nostre parti il clima è sempre molto mite, questo consiglio ve lo raccomandiamo anche a maggio e ottobre. A Favignana, in particolare, è possibile andare a
Cala Azzurra, se siete soprattutto una famiglia con bambini, a
Cala Rossa, a Cala Rotonda, a Punta Lunga e La Praia.
A Marettimo, poi, non ne parliamo, è possibile circumnavigare l’isola con la barca e
andare a visitare, come dicevamo, le sue immense grotte.
A Favignana, dopo aver fatto il bagno, con le bici o gli scooter, che avete sicuramente affittato quando siete arrivati al porto o vi siete portati da Trapani con il traghetto, immancabile è la tappa verso
le cave abbandonate di tufo, che oggi costituiscono un museo a cielo aperto e che meritano di essere valorizzate ancora di più.
Per secoli, oltre alla pesca e all’agricoltura,
l’estrazione del tufo costituiva una fonte di guadagno molto importante. Il tufo era un materiale da costruzione largamente impiegato, soprattutto nel periodo compreso fra il 1700 e il 1950, quando lo sfruttamento delle sue cave raggiunse il massimo sviluppo. I Florio, antica famiglia per secoli proprietaria dell’isola, diedero sicuramente un forte impulso a questo settore economico in concomitanza
con tutta la filiera del tonno, lavorato e inscatolato nello stabilimento che troneggia di fronte al porto di Favignana. Dismessi i panni di tonnara, agli inizi degli anni ottanta
lo stabilimento Florio è stato riconvertito in un enorme complesso museale dove è possibile apprendere tutta l’antica conoscenza legata a questo mondo marinaro:
dal rito cruento della mattanza, oggi in disuso, a tutte le fasi della lavorazione del tonno.
Appena cala la sera, un ultimo consiglio, è quello di guardare le stelle. Perché l’isola di notte, lontana dal centro abitato, assume un fascino tutto suo e
isolarsi sotto questa volta luminosa è ancora più facile a Favignana.