Uno dei monumenti più rappresentativi di Trapani è sicuramente la chiesa di Sant’Agostino, posta nel cuore del centro storico di Trapani, proprio di fianco a Palazzo Cavarretta.
Attorno all’anno mille, prima della costituzione della Diocesi di Trapani, Trapani era considerata una zona suffraganea rispetto a Mazara del Vallo, città in cui risiedeva il vescovo. La chiesa di Sant’Agostino era dunque considerata la chiesa Madre della città; il luogo in cui gli antichi Senatori si riunivano per la celebrazione della Messa.
Edificato nel 1101, vicino le mura cittadine, l’edificio venne prima dedicato a Giovanni Battista sotto l’amministrazione dei Cavalieri Templari, un antico ordine religioso cavalleresco impegnato nell’esercizio di opere di carità. Soltanto duecento anni dopo, nel 1312, quando l’Ordine dei Templari venne sciolto di imperio da Clemente V con lo strascico di persecuzioni passate alla storia, l’edificio passò sotto la conduzione dell’ordine di Sant’Agostino.
La seconda guerra mondiale vide la chiesa oggetto di pesanti bombardamenti. L’antico campanile finì in macerie, così come l’abside e parte della navata. Queste devastazioni portarono alla chiusura per lunghi anni e soltanto successivamente, a seguito di importanti lavori di ricostruzione, la chiesa venne riaperta seppur fortemente modificata nella sua fisionomia originale. La porta a nord scomparve, così come l’altro ingresso che immetteva nel chiostro dell’ex convento degli Eremiti di Sant’Agostino.
Oggi, il visitatore che passando da Trapani si trovasse a sostare nella Piazzetta Saturno, sede della fontana raffigurante l’omonima divinità pagana, non può non ammirare lo splendore del rosone che decora la facciata principale della chiesa. Con le pietre provenienti dalle antiche cave di Pietretagliate, i maestri artigiani trapanesi hanno scolpito e assemblato quello che è oggi considerato uno dei simboli più artistici della città di Trapani.
Il rosone è composto da archetti che si intrecciano in un fluido movimento a raggiera, convergendo al centro verso il bassorilievo di un agnello che, nella simbologia cristina a rappresenta il Cristo. Nelle intersezioni degli archi è possibile identificare simboli che richiamano alle tre grandi religioni monoteiste, incastonati dentro un intreccio floreale rievocante l’Eden.
Fortemente rappresentativo della storica e innata multiculturalità cittadina, il rosone è stato scelto come logo per rappresentare la candidatura 2021 di Trapani a città della cultura italiana.
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