La torretta Pepoli è un monumento affascinante costruito su un costone roccioso visibile dall´alto dei castelli di Erice.
Edificata nel XIX secolo, l´edificio ha attirato nelle sue stanze, politici, artisti, scrittori, storici. Tutti invitati dal conte Agostino Pepoli, proprietario della struttura.
Una scheda completa della torretta è visualizzabile alla pagina: Torretta Pepoli.
Dopo diversi decenni di abbandono, il comune di Erice ha deciso di ristrutturare l´edificio e di renderlo nuovamente fruibile al pubblico. Con l´altisonante nome di Osservatorio internazionale di pace e faro del Mediterraneo, la Torretta Pepoli di Erice dovrebbe ospitare un museo multimediale il cui tema, la pace, sarà il filo conduttore della visita.
Al momento in cui scrivo il museo non è ancora attivo ma la costruzione, totalmente ristrutturata, vale comunque una visita, se non altro per i panorami mozzafiato che riesce a regalare.
Come al solito, per salire prendiamo la funivia che in 10 minuti ci porta in vetta. Sono 10 minuti di silenzio e bellezze paesaggistiche man mano che la cabina sale i circa 3 chilometri che separano la valle dalla vetta.
10 minuti in cui l´occhio può spaziare in lontananza sulle Egadi acciambellate su un mare indaco. Trapani ai nostri piedi e lontano, verso sud i riflessi argentei delle Saline di Trapani e Paceco e poi ancora oltre, lungo la via del sale, a contemplare Marsala in lontananza e l´ombra di Mazara del Vallo, lontana ed eterea ad oltre 50 chilometri di distanza.
Una giornata magnifica e tersa grazie alla quale l´occhio riesce ad abbracciare quasi tutta la provincia di Trapani da quella posizione privileggiata.
Dicevamo che la Torretta Pepoli ha subito un pesante restauro e, dal rudere che era, è stata trasformata in una stupenda farfalla appollaiata sulle rocce a nord di Erice.
Appena arrivati in vetta, iniziamo a percorrere la salita che ci porterà in piazza e da li, svoltando a destra, verso i giardini del balio e quindi alla nostra meta finale.
Lungo la strada abbiamo modo di osservare la magnifica Cattedrale del 1300 ed il suo slanciato campanile edificato, in principio, con la funzione di torre di avvistamento.
Salendo lungo la strada, proseguiamo il nostro cammino fra ristorantini tipici e negozi di artigianato locale. L´esplosione di colori qui è forte in quanto la tradizione artigianale ericina contempla pittoresche ceramiche, coloratissimi "pupi" ed opere tessili quali tappeti decorati. Sempre presente, ai lati delle strade, qualche bancarella di prodotti enogastronomici tipici: miele, vino, olio, distillati, saporitissimi dolci tipici che ci accompagnano, lungo questa salita, fino alla piazza principale dal basolato caratteristico.
Inforchiamo una traversa sulla destra che ci porta verso i giardini del Balio posti immediatamente sopra la torretta restaurata e ci incamminiamo in questo ultimo pezzo di strada in compagnia degli immancabili e pittoreschi negozi di souvenir.
Lo spettacolo della torretta Pepoli restaurata che emerge da un tripudio di alberi e vegetazione riempie il cuore. Abituati a vederla fatiscente e diroccata, questo nuovo aspetto dell´edificio impreziosisce il panorama abbellendolo non poco.
Ci incamminiamo nel sentiero, anch´esso ristrutturato con pietre bianche ed ammiriamo uno scorcio del castello di Venere che non conoscevamo: la parete sul precipizio nord vista dal basso. Lungo il sentiero tutto è ombra, tutto è silenzioso. Un nido di uccellini fa capolino in un anfratto della parete rocciosa. Ancora qualche passo e finalmente ci troviamo davanti il portone in legno della struttura che varchiamo per andare a curiosare gli ambienti e le atmosfere che hanno accompagnato il conte Pepoli durante i suoi soggiorni in questo luogo.
Ovviamente, tutti gli interni sono stati rifatti quindi le atmosfere originali probabilmente sono andate perse. Il pavimento in maioliche ericine è una nota di stile che verifichiamo favorevolmente.
Le stanze piccole ed accoglienti ci fanno riflettere su come sia cambiato il concetto di "spazio abitativo" nei decenni. Piccoli i corridoi, piccole le stanze, piccole le porte e le scale che ci portano al primo piano dove possiamo ammirare uno dei panorami che hanno resa celebre Erice.
Visitiamo il ballatoio esterno e la torretta vera e propria con le sue tante finestre aperte in tutte le direzioni.
La nostra visita è finita. Peccato solo che il museo multimediale non fosse attivo ma ci ripromettiamo di tornare per colmare la lacuna.
Se salite ad Erice, una visita alla torretta Pepoli non vi deluderà!